Gli amanti della buona tavola non possono disgiungere il piacere di una deliziosa portata dall’accompagnamento di un bicchiere di buon vino. E che c’è di meglio di un delizioso vino della Toscana? La particolarità della terra, i tannini che conferiscono il caratteristico colore, i microclimi che identificano ogni piccola zona che si stende fra il mare e gli Appennini, determinano il gusto di vini ineguagliabili. Vini che esaltano i colori, i sapori ed i profumi di una terra generosa. La Toscana non è solo la culla di geni artistici ma anche di maestri vinai: questi ultimi hanno saputo trasformare le uve in nettari che si sono imposti a livello mondiale.
Possiamo fare una classificazione (seppur riduttiva) del vino della Toscana. D’altra parte sono tanti e tali questi vini, che sarebbe impossibile farne un elenco esaustivo. Possiamo dunque fare una prima e semplice scrematura: i classici rossi ed i bianchi, come la tradizionale Vernaccia di San Gimignano. Ma non va dimenticato il vino novello: giovane, acerbo, dal sapore inconfondibile, questo vino riesce a suscitare ad ogni nuova vendemmia l’entusiasmo di un gran numero di appassionati. E per chi ama i sapori convinti, il palato rotondo dei rossi che si accompagnano con carni e selvaggina, beh, l’imbarazzo solo sta nella scelta. Ed ora vedremo il perché.
Sarebbe impossibile immaginare la produzione del vino della Toscana senza citare un nome che la identifica totalmente: il Chianti. Così come non renderebbe giustizia a questa terra ignorare la qualità di uno dei vini più pregiati ed apprezzati al mondo: il Brunello di Montalcino. Abbiamo parlato della qualità della terra, ma va anche sottolineato l’aspetto fondamentale che i microclimi rivestono nel processo di maturazione delle uve, un equilibrio che ondeggia fra pioggia e sole, fra un’attenta passione contadina per i vigneti e la sapiente arte di trasformazione del mosto. Nei fiaschi impagliati di un tempo, maturava il vino che fu celebrato dai poeti e che ancora oggi dona gioia agli amanti del buon bere.
L’originalità di questi vini è stata tuttavia certificata per evitare qualunque tentativo di adulterazione. Le uve devono essere certificate in base alla zona di provenienza, ad esempio, per assicurare ai consumatori un prodotto realmente genuino. Le certificazioni a cui i vini toscani sono assoggettati, sono la DOC (denominazione di origine controllata), la DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) e la IGT (indicazione geografica tipica). È a quest’ultima categoria che appartengono i vini forse meno conosciuti, ma non per questo qualitativamente meno apprezzabili, della regione.
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